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Siamo un' Associazione senza fini di lucro, costituita da volontari liberi da ogni vincolo politico e religioso che cerca di ricucire un filo di armonia fra tutti gli esseri viventi e lavora per estendere la coscienza dell'ingiustizia e dello sfruttamento, della feroce dominazione dell'uomo sugli altri animali. Lottiamo per abolire la violenza e la schiavitù imposta dagli umani ai non-umani.


Il Consiglio di Stato ci dà ragione su volpi e colombi e “boccia” la decisione del TAR

Il Consiglio di Stato ci dà ragione su volpi e colombi e “boccia” la decisione del TAR
(segue l’articolo pubblicato da: animali@quotidiano.net)
Il sindaco di Copparo, in provincia di Ferrara, aveva emanato un'ordinanza per l’uccisione di Volpi e Colombi contro cui hanno fatto ricorso Animal Liberation e Vittime della caccia
Volpe in una foto AFP
 DIVENTA FAN DI ANIMALI
Roma, 29 gennaio 2016 - Il sindaco del Comune di Copparo (Ferrara)  nel 2014 emana l’ordinanza n. 24 con oggetto: “Disposizioni per il controllo e la limitazione delle volpi e dei piccioni domestici" in sostanza finalizzata all’abbattimento di questi animali. Le associazioni Animal Liberation e Vittime della Caccia presentano ricorso al TAR contro l’ordinanza del sindaco di Copparo e contro Arcicaccia-Comitato Regionale Emilia Romagna e ne chiedono la sospensiva. A febbraio 2015 il TAR respinge il ricorso e addirittura condanna le associazioni a pagare le spese.
“Ma non ci siamo rassegnati”, dichiara Lilia Casali, presidente di Animal Liberation “anche il nostro avvocato, Massimo Rizzato, era convinto che si trattasse di una decisione sbagliata e ci ha esortati a ricorrere al Consiglio di Stato. Ha presentato il ricorso e il Consiglio di Stato gli ha dato pienamente ragione, accogliendo le argomentazioni esposte. La sezione V, con ordinanza collegiale n. 1639 del 16/4/2015,   ha accolto la nostra istanza “bocciando” la decisione del TAR”. Le associazioni ricorrenti hanno sostenuto l’incompetenza del Comune di Copparo ad autorizzare il piano di controllo della specie “piccione domestico” in ambito rurale, eccesso di potere, sotto i profili dell’illogicità e del difetto di motivazione. Il Consiglio di Stato ha accolto queste motivazioni ed ha dichiarato la mancanza dei presupposti affinché il Sindaco del comune di Copparo potesse adottare ordinanza ex art. 54 D. Lgs. n. 267 del 2000 riguardo all’autorizzazione all’abbattimento delle specie animali “volpe” e “piccione domestico”. E' quanto riferisce una nota delle associazioni. In particolare, e più precisamente, viene rilevata la carenza di motivazione della gravata ordinanza sindacale riguardo alla sussistenza di tali presupposti. Inoltre l’ordinanza non indica, come invece avrebbe dovuto indicare, quali siano gli effettivi pericoli per la salute pubblica attualmente e direttamente derivanti dalla presenza di tali specie di animali, nonché le ragioni per le quali a tali pericoli non possa essere fatto fronte mediante ricorso agli ordinari strumenti previsti dalla vigente normativa statale e regionale e dai correlati atti pianificatori assunti a livello regionale e provinciale. Parimenti l’ordinanza non indica altri elementi essenziali - sostengono le associazioni - quali il numero di volpi e piccioni presenti nel territorio comunale (mediante le relative operazioni di censimento), nonché il numero di questi animali che si ritiene eccessivo (con relativa documentazione probatoria) e che sarebbe, quindi, soggetto ad abbattimento. A questo punto il TAR è obbligato a prendere atto del verdetto del Consiglio di Stato:  l’ordinanza del sindaco di Copparo sindacale viene dichiarata illegittima e annullata. Conclude Lilia Casali: “Chi ha vinto veramente sono le Volpi e i Colombi”.
Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

Ricorsi di Animal Liberation vinti al TAR dal 2010

Ricorsi di Animal Liberation vinti al TAR dal 2010 (a volte insieme alla LAC e a volte insieme all’Associazione Vittime della Caccia):

  1. Contro il Comune di Bondeno (Ferrara) per l'ordinanza sindacale n. 84 del 1/9/10 finalizzata all’abbattimento dei Colombi. L’ordinanza di sospensiva del TAR è la n. 1008\10;
  2. Contro l’ordinanza del Comune di Poggio Renatico (Ferrara) n. 5 del 17.8.2011. Il TAR la dichiara illegittima e la annulla il 25.9.2012;
  3. Contro il Comune di Voghiera (prov. Ferrara) per l’ordinanza sindacale che nel 2011 dispone cattura e uccisione di Nutrie fino al 31.1.2015 (!). Ricorso presentato il 7.3.2013. A causa di ciò, l’ordinanza viene revocata dallo stesso sindaco con l’ordinanza n.2 del 19.3.2013;
  4. Contro la Provincia di Piacenza, impugnata la delibera della Giunta n. 169 del 2\8\12, sulla caccia al Cinghiale, prevista dal calendario venatorio. Il decreto cautelare del TAR è il n. 174\12;
  5. Contro il Comune di Sant’Agostino per l'ordinanza n.12782 del 11.08.2012, finalizzata all’uccisione di Colombi;
  6. Contro la Provincia di Reggio Emilia contro l’abbattimento delle Volpi previsto dalla delibera della giunta prov. del 10 luglio 2012 n. 187. Udienza pubblica del TAR del 23 ottobre 2013;
  7. Contro la Regione Abruzzo nel 2012 impugnato il calendario venatorio;
  8. Contro l’ordinanza del Comune di Poggio Renatico (Ferrara) n. 4 del 8.03.2013 volta all’abbattimento di Colombi. Ordinanza prontamente ritirata proprio a causa della presentazione del ricorso
  9. Contro l’ordinanza del Comune di Argenta (Ferrara) del n. 45 del 2.12.2013, volta all’uccisione di Colombi. Ordinanza annullata dallo stesso sindaco, a seguito del nostro ricorso, con nuova propria ordinanza del 6.3.14. Successivamente il sindaco emanerà un’altra ordinanza, stavolta senza spari, ma solo catture e metodi ecologici. Occorrerà vigilanza animalista sull’applicazione ed in caso di infrazione, denunciare per abuso di atti d’ufficio ecc.
  10. Contro il Comune di Copparo (Ferrara) e Arcicaccia-comitato regionale Emilia Romagna contro l’ordinanza del sindaco per l’abbattimento di Volpi e Colombi. Il Consiglio di Stato accoglie (con ordinanza collegiale n.1639 del 16.4.16) il ricorso da noi presentato contro la decisione del TAR, che aveva respinto il nostro ricorso. In data 29.10.2015 il TAR ne prende atto e il 18.1.2016 deposita l’ordinanza con cui dichiara illegittima e annulla l’ordinanza del sindaco;

MAGGIO 2015 - AGGIORNAMENTO SEQUESTRO POINTER GUBERTI

MAGGIO 2015, L’ULTIMO POINTER E’ ANDATO A CASA

Tullio, l’ultimo pointer rimasto presso Animal Liberation dal sequestro del dicembre 2008, è andato a casa.
Dopo sei anni e mezzo, la condanna in Cassazione del Guberti e la relativa definitiva confisca dei cani, Tullio ha preso la strada di casa chiudendo una vicenda lunghissima e molto impegnativa per molti di noi.
Questa vicenda ci deve insegnare qualcosa.
Guberti aveva un allevamento famoso in Italia e all’estero, era un veterinario ASL in pensione, aveva molti amici importanti ed influenti in tutti i campi, dall’Università di Bologna agli allevatori di cani, dall’ENCI alla Federfauna, ai Club amici delle razze, era difeso dai migliori avvocati di Ravenna ed ha fatto ricorso in tutti e tre i gradi di giudizio.
Che insegnamento quindi?


Vogliamo esprimere un ringraziamento particolare a Marta, Grazia, Lucia, Sara, Maria Grazia, Ilaria, Paola, Giorgio, Milena, Chiara, a tutti i volontari, a tutti gli affidatari, a tutte le persone e Associazioni che ci hanno aiutato e che hanno creduto che questa battaglia si potesse e si dovesse vincere.

Ciao Tullio, ultimo pointer, buona fortuna.

Tullio ama gli sgabelli

Tullio fa un pisolino con la sua amica Chicca


26 dicembre 2014 - CONTRO LA MATTANZA DEI DAINI

CONTRO LA MATTANZA DEI DAINI E I RISCHI PER L'INCOLUMITA' PUBBLICA RICORRONO GLI ANIMALISTI

L'Associazione Animal Liberation con Vittime della caccia e l'Associazione Earth hanno impugnato al TAR dell'Emilia Romagna la Delibera della provincia di Ravenna n.252 del 12.11.2014 recante il programma di gestione del daino della Pineta di Classe. Il ricorso è stato presentato dagli Avvocati Massimo Rizzato e Francesco Damiani.

"Il provvedimento ha volutamente eluso i metodi ecologici previsti dalla legge 157/92, art.19 comma 2" dichiara il Coordinamento Viva i Daini vivi della pineta di Classe", che aggiunge: "non si tratta di un piano di prelievo, che presuppone l'allontanamento degli ungulati vivi, ma di una vera e propria macelleria in luogo pubblico, per il piacere crudele ed ingordo di cacciatori travestiti da selecontrollori.
Non risulta infatti che tale mattanza sia stata autorizzata dalla Regione e, cosa ancora più grave, risulta viziata dall'assenza di una valutazione dell'ISPRA che abbia evidenziato la reale e già comprovata inefficacia di altri sistemi di controllo da adottarsi in via prioritaria"
"Inoltre la legge vieta espressamente la caccia nei parchi pubblici (art.21, comma 1 lett.a, legge 157/92), come invece sta avvenendo nel Parco della Pineta di Classe: l'ennesimo regalo ai cacciatori dell'ATC RA2 (che pagano per uccidere e portare a casa i cadaveri), dopo che c'era stata piena disponibilità di una privata cittadina ad accogliere a proprie spese i daini ritenuti in esubero.

Va ricordato infatti che qualche decina d'anni fa i daini sono stati deliberatamente inseriti nel parco, evidentemente con un interesse preciso e diretto, e, stranamente, proprio la categoria delle doppiette viene ora chiamata a "risolvere sparando"!
C'è inoltre da sottolineare le modalità operative di queste sparatorie: vengono per altro effettuate da traballanti altane a pochi metri dalle vie carreggiabili, con armi che arrivano anche a 3 chilometri di distanza. I rilievi effettuati dal geometra che ha eseguito le visure delle altane per conto delle Associazioni animaliste ed ambientaliste parlano molto chiaro: chiunque passi da quelle strade o frequenti il parco pubblico rischia di rimanere vittima di questa follia autorizzata da una Provincia succube della lobby venatoria", conclude il Coordinamento delle Associazioni ricorrenti e sostenitrici.

Le suddette Associazioni s'impegneranno a seguire l'iter del ricorso e a procedere anche sul piano penale, laddove l'Autorità giudiziaria paleserà abusi e ogni altra illegalità contenuti nel dispositivo della delibera in oggetto, nonché i singoli cacciatori che uccideranno o hanno già ucciso i daini della Parco di Classe, i cui nominativi sono stati richiesti con una formale istanza di accesso agli atti a cui la Provincia si è guardata bene di rispondere, quando invece, come prevede la normativa sulla trasparenza amministrativa la legge obbliga a dare risposte precise e mirate. Di amministrazioni poco trasparenti l'Italia ne ha già abbastanza..."

Animal Liberation Onlus

15 maggio 2014 -Bollettino medico sullo stato di salute della presidente di

Animal Liberation in sciopero della fame

COMUNICATO STAMPA

Bollettino medico sullo stato di salute della presidente di Animal Liberation
in sciopero della fame

per protesta verso la Regione Emilia Romagna inadempiente perché non emana il regolamento che chiediamo per la custodia dei cani:

Dr. Raffaele K. Salinari
Specialista di chirurgia d'urgenza e pronto soccorso
Via Belle Arti, 31
40126 BOLOGNA
Tel e Fax 051 27 3577

Bologna, 15 maggio 2014

Lilia Casali ha cominciato lo sciopero della fame il 5 aprile 2014 partendo da un peso corporeo di 63 chilogrammi.
Oggi, dopo 40 giorni di sciopero, il suo peso è di soli 54 chili.
Dal punto di vista sanitario significa che il soggetto sta bruciando le ultime riserve di grasso e che tra pochi giorni sarà probabilmente in acidosi con le conseguenze del caso su sistemi importanti quali quello cardiaco e di conseguenza sulla funzione celebrale. Se in questi giorni dovessero comparire degli edemi, segno di autofagia delle residuali proteine muscolari, i danni per il soggetto sarebbero gravi.

In fede DR. Raffaele K. Salinari

 

6 maggio 2014 - Non mangio da un mese, ma a chi importa ?

COMUNICATO STAMPA

Non mangio da un mese, ma a chi importa ?

“Digiuno dal 5 aprile per protesta verso la Regione Emilia Romagna per la mancata emanazione del regolamento per la custodia dei cani da parte dei privati cittadini, suggerito dal Comitato Provinciale di Bologna e dal movimento animalista, ma agli inottemperanti Vasco Errani, assessore Lusenti e a tutta la giunta non importa niente.

Non ci hanno neppure ricevuti”, dichiara Lilia Casali, presidente di Animal Liberation .

Per protesta questa mattina Lilia e Morena si sono incatenate alla scala della sede del Consiglio regionale, mentre altre attiviste sono state costrette ad uscire dall'edificio e a quel punto si sono dedicate a distribuire volantini informativi con cartelli appesi al collo con la parola d'ordine ROTTAMIAMO GLI AMMINISTRATORI CHE NON SANNO ASCOLTARE LA GENTE.

Nei mesi scorsi , attraverso un iter che gli animalisti paragonarono al gioco delle tre carte, la giunta stava per emanare un testo incivile e retrogrado, che avrebbe consentito di tenere rinchiusi e far vivere i cani in gabbiotti piccoli quasi come il loro corpo: la manovra fu sventata per un soffio, grazie all'intervento dei consiglieri Gabriella Meo e Antonio Mumolo, presenti in Commissione.

Adesso il consigliere Mauro Malaguti ha aderito allo sciopero della fame di un giorno la settimana da parte di una ventina di animalisti che si sono uniti in staffetta allo sciopero continuativo di Lilia.

Un anno fa la Regione Emilia Romagna dette una bella immagine di sé vietando di tenere i cani alla catena (L.R. n.3/2013) ma, in mancanza di un regolamento attuativo, la loro condizione di vita rischia di peggiorare.

Insieme ad oltre venti associazioni , molti cittadini hanno scritto in Regione , chiedendo siano accolte le richieste dei digiunatori e le firme ad una petizione in corso, lanciata una settimana fa, cioè martedì 29 aprile, stanno fioccando e hanno già superato le tremila, ma Vasco Errani, l'ass. Lusenti e tutta la giunta, tacciono.

E' questo il loro stile politico ?

E' questo il nuovo modo di fare politica in Emilia Romagna ?

Oppure è un modo antiquato, anacronistici, che ha fatto il suo tempo ?

Il presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi , ieri in una intervista televisiva ha dichiarato: “Bisogna saper ascoltare i cittadini, bisogna saper tornare tra la gente”

E' questa la capacità di ascolto del presidente Errani e della sua giunta ?

Non siamo sudditi, preda degli arbitrii di chi governa e amministra, ricordiamocelo:

Rottamiamo gli amministratori che non sanno ascoltare la gente!

Animal Liberation
per contatti: presidente@animalliberation.it
tel 393 418 66 97

Bologna 6 maggio 2014

 

Animal Liberation Gestisce il Canile-Gattile comunale di Bologna

Animal Liberation
GESTISCE IL CANILE-GATTILE COMUNALE DI BOLOGNA

Il canile-gattile municipale di Bologna si trova in via Bacialli 20 a Trebbo di Reno, Castel Maggiore.

Una stranezza, perché si tratta di una proprietà del Comune bolognese sita in un altro Comune, appena oltrepassato il confine. E’ soprannominato “Il Trebbo”. Accoglie cani smarriti, abbandonati, vaganti o rinunciati dai proprietari nel territorio di Bologna e i gatti con accertate abitudini domestiche rinunciati, rimasti per qualche ragione senza casa o ritrovati in difficoltà e i gatti liberi feriti o con problemi di salute, così come prescritto dalla legge regionale n.27/2000 e dalla legge quadro nazionale n.281/1991.

Dal 1° maggio 2013 “Il Trebbo” è gestito dalle associazioni Animal Liberation e Cruelty Free.

Clicca l'immagine per scaricare il volantino:

 

 

11 Agosto 2013 - VIDEO GIOSTRA DEL MAIALETTO 2013

11 Agosto 2013,  
Video della "giostra del maialetto" _ Segni (Rm)


 

 

 

11 Agosto 2013 - GIOSTRA DEL MAIALETTO: AL pronta a sporgere denuncia

Bologna, 11 Agosto 2013, _ COMUNICATO STAMPA

GIOSTRA DEL MAIALETTO: Animal Liberation interviene pronta a sporgere denuncia contro il sindaco di Segni (Roma) per maltrattamento di animali.

Valuta di denunciare l’associazione Animalisti Italiani per complicità morale e apologia di reato verso la giostra, nel caso che la giostra abbia luogo e il maialino soffra dolore fisico o psichico.

Il Comune di Segni è rimasto affezionato e ancorato alla brutale giostra in cui ogni anno in agosto veniva bastonato pubblicamente un maialino, giostra che cessò a seguito dell’intervento di Animal Liberation e Cruelty Free, che con la loro denuncia nel 1992 ottennero la condanna del sindaco e del presidente della Pro Loco per maltrattamento di animali per aver l’uno, autorizzato e l’altro, organizzato la tradizionale festa di sadismo collettivo: quest’anno era stata annunciata la ripresa della giostra.

La giornalista Margherita D’Amico ne ha scritto nella primavera scorsa, intervistando i soggetti in campo (Lilia Casali, Morena Menzani di Animal Liberation e l’attuale assessore comunale di Segni) e pubblicando articoli nel blog di Repubblica richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it, il che ha sollevato aspri scontri e incontrato molto interesse nel pubblico con grandissima prevalenza dei contrari a tale anacronistica manifestazione.

Nonostante ciò, di recente Segni ha annunciato l’intenzione di dar luogo alla giostra.

A questo punto l’associazione Animalisti Italiani ha inviato diffida.

L’ASL compente ha espresso “parere contrario alla manifestazione in oggetto”.

INAUDITO: l’associazione Animalisti Italiani conclude un accordo con il Comune di Segni e, come dichiarano da un lato il presidente Walter Caporale e, dall’altro, l’assessore alla cultura (sic!), Valerio Spingone, in virtù del quale Animalisti Italiani accettano la giostra e i Segnini consegneranno loro il maialino (bastonato) che così potrà vivere. Addirittura Caporale pensa ad una intesa che gli consentirà di ricevere tutti i maialini delle prossime edizioni, garantendo così tutte le bastonature dei prossimi anni.

TRADIMENTO IGNOBILE: la giostra, come ogni manifestazione di sadismo, non è accettabile. E’ intollerabile. Non c’è mediazione possibile perché il maialino è destinato a soffrire.

L’ASL interviene con una comunicazione del 23 luglio 2013 (v. allegato) e ribadisce il proprio parere contrario.

L’ASL dimostra di essere più evoluta e più a conoscenza della realtà della giostra dell’associazione Animalisti Italiani.

Noi di Animal Liberation siamo pronti ad intervenire di nuovo e, come in passato, ad imporre il rispetto della legge, degli animali, della cultura di pace e armonia.

Chiediamo a tutti gli animalisti veri di intervenire per aiutale l’innocente maialino.

Diffidiamo chiunque dal bastonare o spaventare il maialino, innocente capro espiatorio di una mentalità arcaica.

Diffidiamo l’associazione Animalisti Italiani dall’ essere complici di una mostruosità che già costò una condanna per maltrattamento al sindaco di Segni.

Informiamo Walter Caporale e Animalisti Italiani che secondo noi potrebbero incorrere nei reati di complicità morale e apologia di reato e, se i nostri legali dovessero confermermarlo, nel caso la giostra abbia luogo col loro avallo, non esiteremmo a sporgere denuncia.

Non resteremo a guardare: interverremo e adiremo le vie legali, denunciando i responsabili di una evidente illegalità: la brutale giostra del maialetto che, non essendo nell’albo delle manifestazioni autorizzate e riconosciute dalla Regione Lazio, rientra tra i delitti puniti dalla Legge 189 del Codice Penale in vigore.

Lilia Casali
Presidente di Animal Liberation

 

- link articolo di Repubblica:
http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2013/08/10/segni-la-giostra-del-maialetto-si-fa-poi-doniamo-il-cucciolo-agli-animalisti/

- documento dell' ASL dove dichiara di avere dato parere contrario.

 

 

 

04 Luglio 2013 - "CHI MANGI OGGI?" - La Repubblica

Bologna, 04 Luglio 2013
www.nonspecisti.it

 

21 Aprile 2013 - Convegno di Teoria e Pratica Antispecista, Bologna

Bologna, 21 Aprile 2013,
Introduzione di Sergio Marchese e Lilia Casali Marchesini al Convegno di Teoria e Pratica Antispecista

 

Sono disponibili anche i video con gli interventi di Emilio Maggio, Massimo Filippi e Roberto Marchesini al Convegno di Teoria e Pratica Antispecista (Bologna, 21 Aprile 2013)
Consigliamo vivamente a tutti di usufruire di questi stimolanti strumenti teorici!

• E. Maggio - Come il cinema influenza la rappresentazione che abbiamo degli animali > http://www.youtube.com/watch?v=Z-PjUfFRJeA

• M. Filippi - Antispecismi: critica dell'oppressione e prospettive di libertà > http://www.youtube.com/watch?v=kL9JUoCiMDY

• R. Marchesini - Specismi nelle diverse forme di antropocentrismo > http://www.youtube.com/watch?v=zjj6i8EerZw

Foto_ essereAnimali

 

 

20 Aprile 2013 - Milano, OCCUPATO STABULARIO DI UN LABORATORIO!

Dal Coordinamento Fermare Green Hill:
ABBIAMO ABBATTUTO IL MURO DI SILENZIO

Sabato 20 aprile il muro di silenzio eretto a difesa dei laboratori e degli stabulari italiani dove ogni anno trovano la morte circa 900.000 animali ha cominciato a scricchiolare. Tre attiviste e due attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill, in pieno giorno, hanno occupato un intero piano, il quarto, della facoltà di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano.


In quei locali vengono detenuti, seviziati, infine decapitati, migliaia di individui. Siamo entrati in possesso dei documenti riguardanti anni e anni di esperimenti condotti utilizzando topi, conigli, ratti, gerbilli, pesci, criceti e cani. Abbiamo potuto portare fuori da quelle pareti le immagini degli animali reclusi, potendo raccontare la loro storia, la loro esperienza, ciò che subiscono sulla loro pelle in mesi o anni di manipolazioni, iniezioni, osservazioni morbose, torture. Abbiamo voluto farlo mostrando il nostro volto, affrontando a viso aperto i responsabili di quella situazione con la volontà e la consapevolezza di non sottrarci alle conseguenze che scaturiranno dalla nostra azione.

Negli stabulari abbiamo trovato 18 conigli terrorizzati: alla vista di una persona scattavano contro la parete posteriore della gabbia, nel vano tentativo di sottrarsi agli occhi di chi, secondo la loro esperienza, li avrebbe afferrati per trascinarli nei laboratori dei piani sottostanti. Negli angoli di quelle gabbie grumi di feci ammuffite erano l’unica compagnia di quegli sfortunati animali. Due di loro sono detenuti dal 2008, molti altri dal 2009 e dal 2010, alcuni dal 2011.

GUARDA IL VIDEO DI QUESTA STORICA GIORNATA:

 

In ciascuna delle altre stanze erano stipati diversi scaffali contenenti ognuno circa 30 gabbie in plexiglass ricolme di piccoli topi. Molti avevano le orecchie forate da buchi perfettamente circolari. Abbiamo capito, successivamente, che quel tipo di ferita era causata da una specie di graffetta identificativa, utile a distinguere i singoli animali di una gabbia, che abbiamo osservato pendere dalle orecchie di alcuni, coi bordi raggrumati di sangue. Molti presentano patologie del pelo, ferite cutanee e si grattano furiosamente.

Alcuni topi passano molto tempo appesi alle sbarre del soffitto della gabbietta, afferrandole con tutte e quattro le zampine, scappando al minimo segno di presenza umana, segno di un profondo stress e di un disagio inesprimibile. Diversi topi cercano costantemente di liberarsi, tentando di saltare addosso ai bordi del coperchio della gabbia, con violenza, arrivando a sbattere in continuazione la testa. Altri topi sono catatonici, immobili, insensibili a qualunque stimolo esterno.

I box dei cani erano vuoti, adibiti a magazzino temporaneo, anche se in due box c’erano segni di quella che poteva sembrare una detenzione recente (chiazze di urina rappresa). Dopo una lunga trattativa, resa possibile dal fatto che i nostri stessi corpi bloccavano ogni accesso possibile e forti del possesso di tutti i documenti presenti, abbiamo ottenuto di andarcene con quanti più animali possibili, ospitati ora dall’associazione Vita da Cani Onlus di Arese.

I responsabili dell’università si sono detti disponibili a cedere anche tutti gli altri animali presenti nello stabulario, resi ormai inservibili dalla “contaminazione” data dalla nostra presenza e dallo scompiglio dei cartellini identificativi (rendendo quindi impossibile identificare i singoli animali). Abbiamo così condotto verso una vita libera centinaia di topi e un coniglio, uno dei due detenuti dal 2008.

È notizia di ieri che il rettore si rifiuti di cedere gli animali restanti a chi direttamente è entrato negli stabulari. Ciò non ci preoccupa: la nostra unica volontà è vedere quegli animali fuori di lì, esistono molte realtà competenti che potranno aiutarli a trovare una vita diversa, lontano dalla grinfie di chi li considera oggetti.

Coordinamento Fermare Green Hill

 

 

15 Aprile 2013 - La Crudele giostra di Segni

La crudele giostra di Segni:
Maialini e altri animali bastonati periodicamente...

Animal Liberation aveva fatto cessare questa "giostra" nel 1992 ottenendo dal Tribunale la condanna del Sindaco e dal presidente della Pro Loco per maltrattamento di animali, ma oggi è ripresa insieme a bastonature di cani e gatti.

Di seguito l' articolo di Repubblica:

http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2013/04/15/violenza-sugli-animali-a-segni-dai-randagi-al-maialino/

 

 

26 Marzo 2013 - Emilia Romagna, VIETATO TENERE I CANI ALLA CATENA

Animal Liberation si è particolarmente impegnata per conseguire lo storico risultato introdotto dalla legge regionale approvata martedì 26 marzo 2013

VIETATO TENERE I CANI ALLA CATENA
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ACCOGLIE LE ISTANZE ANIMALISTE
IN CONSIGLIO REGIONALE 38 VOTI A FAVORE SU 38 PRESENTI

Si è concluso con una grande vittoria animalista il tormentato iter del progetto di legge di modifica della Legge N.5 del 2005 sul benessere animale che è giunto in aula questa mattina per il voto: divieto di tenere i cani alla catena, condizioni per la custodia minime non inferiori a quelle prescritte per i canili, ingresso degli animali da compagnia per i ricoverati negli ospedali, case di cura e riposo, pet therapy.

Tutto era partito alcuni mesi fa da uno sciopero della fame condotta da un animalista di Ravenna, Davide Battistini, per chiedere che venisse introdotto il divieto di tenere i cani alla catena.

La catena provoca gravi danni fisici e psichici e rappresenta un vero maltrattamento anche se molte persone non hanno coscienza di questo.

Alcuni partiti avevano presentato singoli progetti di legge poi confluiti in sede di Commissione Regionale in un unico progetto successivamente contestato dalle Associazioni animaliste perché sconfinava su altri temi quali l’abbattimento di colombi ed il commercio di animali, introducendo modifiche a loro avviso peggiorative.

Questa mattina i consiglieri entrando in Regione hanno trovato un presidio delle Associazioni Non Speciste e ne è scaturito un confronto costruttivo: i consiglieri di diversi schieramenti politici, De Franceschi (M5S), Mumolo (PD), Meo (SEL-Verdi), Manfredini (Lega Nord), Malaguti (PDL), Donini (Federaz. della Sinistra), Monari (PD), Paruolo (PD), Liana Barbati (IDV) si sono fatti portavoce presso i loro colleghi di proposte di emendamenti che accoglievano le istanze sostenute con forza dagli animalisti.

Poco dopo nell’aula dell’Assemblea Legislativa una convergenza trasversale dichiaratamente rispettosa dei diritti degli animali, riconosciuti come esseri senzienti e fedeli compagni dell’uomo: la legge è stata approvata all’unanimità.

Questa legge rappresenta una svolta storica: la Regione Emilia Romagna è la prima Regione in Italia, e probabilmente in Europa, a vietare l’uso della catena. Uniche deroghe previste: sei mesi di tempo per adeguarsi, uso momentaneo della catena per motivi sanitari (certificati dal medico veterinario) o per motivi urgenti e solo temporanei di sicurezza.

La custodia privata non può avvenire in condizioni inferiori a quelle prescritte dalla Regione stessa per i canili: 9 mq di superficie per un singolo cane e 7 mq in più per ogni cane aggiunto, ripari adeguati per i cani che vivono all’aperto, cucce su pedane rialzate adeguatamente protette da tettoie per le intemperie.

Un’altra innovazione portata da questa legge è la possibilità di ricevere la visita del proprio cane o animale da compagnia per le persone ricoverate in ospedali, case di cura o di riposo; per l’applicazione di questa norma e di quella che introduce la Pet Therapy nella nostra regione, sarà emanato nei prossimi mesi un apposito regolamento attuattivo.

I consiglieri hanno ringraziato gli animalisti non-specisti per i contributi di conoscenza e stimolo apportati e noi, esponenti delle Associazioni firmatarie, insieme alle migliaia di persone che hanno firmato la petizione per vietare l’uso della catena per i cani e molte altre che stanno seguendo con vivo interesse l’iter di questa legge sia in Emilia Romagna che in tutta Italia, ringraziamo tutti i consiglieri che oggi in Consiglio Regionale hanno scritto una bella ed evoluta pagina della storia dell’uomo col cane.

 

Le Associazioni ambientaliste e non-speciste dell'area bolognese:

Animal Liberation
ANPANA Bologna
Bologna Zoofila
La Compagnia degli animali
Cruelty Free
LAC Bologna
LAV Bologna
Lega Naz.le Difesa del Cane Bologna
LIDA Bologna
LIPU Bologna
OIPA Bologna
Quelli della Notte
WWF Bologna

 

26 Marzo- Cani alla catena,legge beffa.Il consiglio regionale pasticcia poi rimedia

da Il Fatto Quotidiano (26 marzo 2013)
Cani alla catena, legge beffa. Il consiglio regionale pasticcia poi rimedia

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/26/cani-alla-catena-legge-beffa-il-consiglio-regionale-pasticcia-poi-rimedia/542620/

Il testo di legge licenziato dalla Commissione sanità della Regione Emilia Romagna per migliorare la vita dei quadrupedi rischiava di peggiorare le condizioni di vita di animali esotici e colombi. Immediata la protesta animalista, e subito il dietrofront correttivo dell'Assemblea: "Errore in buona fede"

Cani alla catena, legge beffa. Il consiglio regionale pasticcia poi rimedia

"Cani alla catena, legge beffa. Il consiglio regionale pasticcia poi rimedia"

Doveva essere scritta per vietare l’uso della catena come strumento contenitivo per i cani, invece il testo di legge licenziato dalla Commissione sanità della Regione Emilia Romagna rischiava di peggiorare le condizioni di vita di molti animali. Ad accorgersi del pasticcio sono state alcune associazioni animaliste di Bologna, che il 26 febbraio erano state invitate a partecipare ai lavori della commissione per stendere un testo efficace, atto a risolvere una questione che riguarda centinaia di cani solo in Emilia Romagna.

“Dopo la manifestazione di inizio febbraio, alla quale ha partecipato anche Davide Battistini, un attivista di Ravenna che ha attuato un sciopero della fame lunghissimo per sensibilizzare le istituzioni sul tema, molti consiglieri ci hanno offerto la loro collaborazione – racconta Lilia Casali di Animal Liberation – il 26 febbraio abbiamo partecipato alla stesura di una legge, la prima in Italia per vietare l’uso della catena per contenere i cani, che è, di fatto, una forma di maltrattamento quando perpetrata nel tempo. Solo che alla vigilia del voto in aula abbiamo saputo che di quel testo non era rimasto nulla, anzi erano stati inseriti nuovi elementi che peggioravano la normativa vigente per molte altre categorie di animali, come quelli esotici e i colombi”.

Non solo, al testo originale, era stato cambiato il titolo, da “Norme a tutela del benessere animale” a “disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria“, ma erano stati aggiunti due articoli che “snaturavano completamente il nostro lavoro” sottolineano gli attivisti. L’articolo 5, che cancellava l’obbligo di “una qualificata formazione professionale” per la vendita degli animali selvatici, “una cosa assurda – commenta Lilia – visto che la categoria comprende, ad esempio, anche ragni pericolosi”, eliminando anche il preventivo parere favorevole dell’Asl come condizione d’apertura dell’attività, e il richiamo ai requisiti minimi prescritti per la detenzione degli animali.

E l’articolo 8, che “a sorpresa” agevolava l’abbattimento di colombi per danni “preventivi decisi dai Comuni, senza aver prima adottato “metodi ecologici”, senza l’obbligo di consultare l’Ispra, l’istituto per la protezione e la ricerca ambientale, e “senza nemmeno il dovere di presentare documenti che certifichino il presunto danno rappresentato dai colombi”, sottolineano gli animalisti. “Insomma, una legge truffa” hanno commentato le associazioni, che di buon mattino si sono radunate davanti ai palazzi regionali per contestare le modifiche e chiudere la revisione del testo prima del voto .”Così ci prendono in giro”.

“E’ stato un errore in buona fede” spiegano però i consiglieri Andrea Defranceschi (M5S), Gabriella Meo (Sel), Marco Monari e Giuseppe Paruolo (Pd), Mauro Malaguti (Pdl) e Monica Donini (Fds). In commissione, infatti, i due articoli contestati dagli attivisti sono stati presentati dal Servizio veterinario regionale, e trasversalmente, tutti li hanno votati “sulla fiducia“. Senza capire fino in fondo tutti gli aspetti peggiorativi che, di fatto, inserivano nella normativa. Insomma, sorride la Casali, “la materia è molto specifica, lo capisco, però avrebbero dovuto verificare meglio“.

Al pasticcio, comunque, si é posto rimedio, anche se in fretta e furia. Pochi minuti prima che il testo passasse al l’esame dell’Assemblea Legislativa gli attivisti hanno spiegato ai consiglieri cosa fosse stato aggiunto a posteriori e cosa andasse cancellato: i due articoli in questione ma anche una serie di deroghe che “rischiano di rendere il divieto della catena una formula vuota di efficacia”. Si é discusso, e alla fine si é raggiunto un compromesso: reintroduzione dei controlli dell’Asl e degli istituti competenti a vigilare sul commercio degli animali, e cancellazione delle agevolazioni per l’abbattimento preventivo dei colombi. Il testo votato in aula, approvato all’unanimità dall’aula, così ripulito “rappresenta, a tutti gli effetti, un fatto storico” commentano soddisfatti gli animalisti, “capita che modifiche ed emendamenti vengano inseriti anche all’ultimo in un testo di legge, noi siamo molto democratici e garantisti – spiega Defranceschi – l’importante é che si siano apportate le opportune modifiche per ristabilire la natura del progetto, cioè la tutela del benessere degli animali”.

Passata la legge, gli attivisti delle 10 associazioni animaliste che per mesi si sono battute per ottenere l’abolizione della catena, tra cui Lav, conto la vivisezione, Animal Liberation e il WWF, collaboreranno ancora con i consiglieri regionali per la stesura del regolamento attuativo. “La legge – spiega Donini – stabilisce un punto, poi nella fase successiva si specificano tutti gli aspetti che essa comprende. Qui faremo in modo che le deroghe che depotenziano il divieto siano circoscritte ai casi di vera necessità, come i vincoli sanitari, che dovranno però essere certificati dall’Asl”.

“Giornata storica per le associazioni che difendono i diritti degli animali, anche perché colma un vuoto normativo legato ai requisiti per la custodia dei cani – festeggiano gli animalisti – speriamo che questa legge faccia da apripista anche alle altre regioni d’Italia, perché questo divieto venga esteso in tutta la penisola. Adesso vigileremo perché sia applicato, le buone norme hanno sempre bisogno di vigilanza. Perché più le leggi sono buone, più é difficile che vengano rispettate”.

da Il Fatto Quotidiano (26 marzo 2013)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/26/cani-alla-catena-legge-beffa-il-consiglio-regionale-pasticcia-poi-rimedia/542620/

 

 

24 Marzo 2013 - PROGETTO DI LEGGE TRUFFA IN EMILIA ROMAGNA

PROGETTO DI LEGGE TRUFFA IN EMILIA ROMAGNA
partita per vietare la catena, finisce con l’impallinare i colombi

Invitiamo tutte le persone interessate a venire con noi per cercare di bloccare questa legge truffa:
RITROVIAMOCI PER DIFENDERE CANI E COLOMBI
MARTEDI' 26 MARZO alle ore 09:00
in via Aldo Moro 52, sede della Regione,
dove si terrà il Consiglio Regionale

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La Regione Emilia Romagna si appresta ad emanare una legge che era partita per vietare di tenere i cani alla catena (molti di voi sapranno che un animalista di Ravenna, Davide Battistini, ha condotto uno sciopero della fame per questo) e che invece ha finito per estendere la possibilità di sparare ai colombi.
Il testo è stato discusso nell’ambito della IV Commissione Consiliare, che aveva indetto anche un’audizione pubblica alla quale avevamo partecipato anche noi di Animal Liberation portando contributi importanti: abbiamo introdotto il tema dei requisiti minimi da osservare nella custodia privata dei cani, che oggi vede un totale vuoto legislativo, non essendo normata né da leggi o altre norme nazionali, né regionali.
Vietando la catena è inderogabile prescrivere condizioni minime per la detenzione privata dei cani.
Abbiamo suggerito un emendamento specifico contenente requisiti standard minimi da osservare nella detenzione privata dei cani.
Martedi scorso, l’ultima, decisiva, riunione della Commissione: stando al comunicato stampa diffuso dalla Regione, pareva che tutto fosse volto al meglio e che il testo licenziato dalla Commissione per essere inviato all’assemblea del Consiglio Regionale per la votazione avesse recepito le nostre richieste, invece adesso abbiamo potuto leggere il testo del progetto di legge approvato in Commissione e abbiamo visto comparire a sorpresa un articolo riguardante l’abbattimento di colombi nel pdl che invece avrebbe dovuto riguardare la catena dei cani.

In sintesi:

  1. - dopo l’udienza conoscitiva, viene introdotto nel testo del p.d.l. surrettiziamente, cioè con taciuta intenzione, nel p.d.l. che era intitolato a modifiche della Legge regionale sul Benessere Animale, un articolo 8 che riguarda modifiche alla legge regionale sulla caccia;
  2. - se approvato, questo testo introduce la possibilità preventiva di uccidere i colombi, mentre le norme vigenti lo consentono solo a danni avvenuti e certificati e solo dopo che si sia proceduto con i metodi ecologici, se l' ISPRA ex INFS ne verifica l’ inefficacia;
  3. - se passa l’emendamento in questione, la legge regionale sulla caccia, (L.R. (8/1994) modificata da questa legge in via di emanazione, darà la possibilità ai Comuni di procedere all'abbattimento dei colombi, mentre ora non lo prevede (v. esito vittorioso ricorsi al TAR già citati);

Questo per ciò che riguarda i colombi.

Anche per ciò che riguarda l’uso della catena ci sono amare sorprese perché vengono introdotte nel testo del pdl importanti deroghe: deroghe per un tempo indeterminato per ragioni di salute certificate dal medico veterinario privato e una ulteriore deroga, stavolta però temporanea, per ragioni di sicurezza (sic!).
Noi temiamo che le due deroghe succitate vanifichino in pratica il divieto.
Basti pensare che, a quel che so, neppure una guardia zoofila ha diritto di esigere da un privato detentore di cani l’esibizione di qualsivoglia documento, quindi neppure l’eventuale certificazione veterinaria.
Pare che la deroga sanitaria sia stata motivata dal consigliere proponente con l’esempio della necessità di contenere un cane col bacino fratturato e che gli altri consiglieri, non essendo veterinari, l’abbiano accolta.
Ciò ci sgomenta: con quale conoscenza e competenza i consiglieri regionali propongono e votano le leggi ?
Tra un mese circa potremo avere il verbale dettagliato della discussione e potremo capire: cosa è successo in questa misteriosa commissione ?
Il progetto di legge andrà in Consiglio Regionale per la votazione fra pochissimi giorni, cioè martedi 26 c.m., praticamente di corsa, tempistica assai rara, tipica di quando si vuol far passare qualcosa evitando il più possibile un confronto democratico.

Invitiamo tutte le persone interessate a venire con noi per cercare di bloccare questa legge truffa:
RITROVIAMOCI PER DIFENDERE CANI E COLOMBI
martedi 26 marzo alle ore 09:00
in via Aldo Moro 52, sede della Regione,
dove si terrà il Consiglio Regionale

La presidente di Animal Liberation,
Lilia Casali
cell 393 418 66 97
e-mail: presidente@animalliberation.it

[Progetto di legge Regione Emilia Romagna

 

 

www.nonspecisti.it

COMUNICATI PUBBLICATI DA SETTEMBRE 2011 SULLE PAGINE DI “LA REPUBBLICA” ED. BOLOGNA

I NOSTRI GREEN HILL Allarmismo sul lupo... sospesi tra la vita e il mattatoio

la regione Emilia Romagna rottama cavalli Urlano in silenzio Attenti all'uomo

Fiestas e corrida Uova di montaggio Il vento senza vita

Chiedo asilo Articolo 189 La mia pelle

Imperatrice nuda Cuccioli di fabbrica La paura non è solo umana

Silenzio nella notte Vivere senz'ali Caccia tutto l'anno

Occhi sbarrati Ritorna la falconeria Attacco alla scienza

Stop ai viaggi della morte Parchi regionali a rischio di soppressione Sventato piano di abbattimento di migliaia di storni

Settembre sotto il fuoco delle doppiette

 

www.nonspecisti.it

A Bologna si aggregano e lavorano insieme, nella salvaguardia dell’indipendenza e della specificità di ciascuna

Non era mai accaduto che un cospicuo numero di Associazioni che si battono per la tutela degli animali e dei loro habitat si trovassero unite.

Sono dodici le Associazioni Non Speciste di Bologna di cui Animal Liberation fa parte, che – come dice la Carta fondante dei princìpi e programma dell’aggregazione - rifiutano l’antropocentrismo e riconoscono ad ogni animale la qualità di essere senziente portatore del primario diritto a non subire uccisione, violenza, maltrattamento, prigionia, abuso, disprezzo o scherno.

Insieme per accrescere la sensibilità e l’attenzione dell’opinione pubblica sul valore centrale del rispetto della vita animale.

Accomunate dall’obiettivo di rendere pubblica e contrastare la violenza dei maltrattamenti che gli esseri umani infliggono agli altri animali: stragi di animali selvatici, torture negli allevamenti intensivi, calendari venatori abnormi, estensione abusiva delle specie cacciabili, provvedimenti di Sindaci compiacenti la lobby dei cacciatori, apertura di anacronistici zoo e tanti altri fenomeni di crudele sopraffazione.

L’unione delle risorse e delle diverse specificità delle Associazioni che partecipano al progetto è il principale punto di forza.

Se finora la causa dei diritti animali, sebbene molto sentita nelle persone, non è riuscita ad avere un adeguato riconoscimento di reale forza sociale, ciò è da addebitarsi alla strenua reazione di gruppi di interesse politico ed economico che lucrano in vario modo sugli animali.

Per questo contrasteremo chi sfrutta e abusa vilmente degli animali per denaro o per calcolo politico.
Come?
Con azioni giudiziarie, azioni nel territorio, campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

La prima campagna è già partita: da settembre con una iniziativa autofinanziata sono stati acquistati ampi spazi sulla stampa locale dedicati a temi collegati ai diritti ed al benessere degli animali.

Informazioni obiettive e non condizionate per rivitalizzare nella società l’attenzione su questi argomenti.

I nostri sostenitori, amici e simpatizzanti possono trovare sul sito www.nonspecisti.it e sui siti WEB/facebook delle Associazioni Non Speciste le comunicazioni finora pubblicate e quelle future.

 

 

Venerdì 21 Sett 2012 - CONFERENZA: VIVISEZIONE, SCIENZA o MENZOGNA?

I VIDEO della CONFERENZA
" VIVISEZIONE, SCIENZA O MENZOGNA? "

Venerdì 21 settembre 2012
San Lazzaro di Savena, Bologna  


"VIVISEZIONE, SCIENZA O MENZOGNA?"_Prof Bruno Fedi 2012 [prima parte]

 

"VIVISEZIONE, SCIENZA O MENZOGNA?"_Prof Bruno Fedi 2012 [seconda parte]

 

 

 

28 Gennaio 2013, Guberti condannato anche in appello


CONFERMATA IN APPELLO LA CONDANNA PER MALTRATTAMENTO AL PROPRIETARIO DELL’ALLEVAMENTO DEL VENTO DI RAVENNA
NON SI ALLEVANO COSI’ I POINTER !

Lunedi 28 gennaio si è svolto a Bologna il processo di appello.
La sentenza ha respinto le argomentazioni dei difensori del dr. Guberti, delle associazioni di allevatori e cacciatori e dei cattedratici che sostenevano la distinzione tra “cani da compagnia e cani da lavoro” e quindi la legittimità di disparità di trattamento.

UN CANE E’ UN CANE.
FARLO SOFFRIRE E’ REATO

Riportiamo qui di seguito il comunicato diffuso dall’eurodeputato Andrea Zanoni, che ringraziamo per l’attenzione a questa importante vicenda.
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[ www.andreazanoni.it]
Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo

Comunicato stampa del 31 gennaio 2013:

Allevamento lager a Ravenna, condanna per il proprietario.
Zanoni: «Una sentenza storica ma con pene troppo lievi»

È stata confermata dalla Corte d’Appello di Bologna (BO) la sentenza del Tribunale di Ravenna a carico di Giorgio Giacomo Guberti. Un anno e sei mesi di carcere (pena sospesa) e confisca dei 200 cani di razza Pointer. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Se le atrocità a cui sottoponeva gli animali nell’allevamento lager “Del vento” fossero successe in Germania o nel regno Unito, sarebbe finito in galera. Invito tutti a guardare il VIDEO di questo lager su TV Bau Boys».

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la sentenza di primo grado ad un anno e sei mesi di carcere (pena sospesa) e confisca dei duecento Pointer a carico dell’allevatore-veterinario Giorgio Giacomo Guberti, accusato di maltrattamento e abbandono di animali e smaltimento illecito di liquami. La difesa avrebbe già annunciato ricorso alla Corte di Cassazione.

La vicenda risale a dicembre 2008 quando, su segnalazione dell’associazione Animal Liberation, gli uomini del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) del Corpo Forestale dello Stato, allora diretti dalla Dottoressa Maria Rosaria Esposito, hanno fatto irruzione negli allevamenti di Campiano (RA) e Osteria (RA) di proprietà del ravennate Guberti, guru dei cacciatori e celebre a livello internazionale per i suoi metodi di allevamento dei cani da caccia di razza Pointer.

Durante il blitz gli agenti del Corpo forestale dello Stato, coordinati dal Pubblico Ministero Daniele Barberini, hanno verificato che gli animali erano detenuti in aree in cui erano costretti a bere solo in pozze d’acqua stagnante. I pointer vivevano tra carcasse di animali, escrementi, fango, lamiere taglienti, pezzi di ferro, in condizioni igieniche inaccettabili. Gli animali erano infestati di parassiti, ammalati, alcuni ciechi e costretti a competere per il cibo tanto da arrivare a sbranarsi.

Nel processo davanti al Tribunale di Ravenna si erano costituite parte civile la Lega nazionale per la difesa del cane nella sua duplice espressione nazionale e sezione di Forlì, la LAV, la LAC, “La zampa e la mano”, l’ANPANA nella duplice espressione nazionale e territoriale di Cremona, “L’Occhio verde”, l’associazione Animal Liberation Onlus, l’associazione “Mondo Cane SOS cuccioli” di Forlì, l’associazione Vita da cani , la Le.A.L. Lega Antivivisezionista e l’associazione Cruelty Free.

In Appello è stata confermata anche la provvisionale a cui l’allevatore era stato condannato in primo grado dal giudice Corrado Schiaretti. Nonostante la richiesta simbolica di 1 euro da parte delle tredici associazioni costituitesi parte civile nel processo, i giudici hanno riconosciuto un risarcimento per danni morali quantificati in 3 mila euro a ciascuna onlus.

La trasmissione di Italia Uno “Bau boys”, in collaborazione con l’associazione Animal Liberation, ha mandato in onda un VIDEO in cui si possono vedere le condizioni in cui sono stati trovati dagli uomini del Nirda gli esemplari di Pointer.

Andrea Zanoni, eurodeputato e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Siamo di fronte ad una sentenza importante che non lascia spazio a dubbi o a interpretazioni. Sono soddisfatto che in Appello sia stata confermata la condanna. Mi rimane un po’ di amaro in bocca per la pena comminata. Se atrocità del genere fossero state commesse in Germania o nel Regno Unito il responsabile sarebbe finito in galera. Stiamo parlando di un allevatore - veterinario che basava i propri metodi di addestramento sulla selezione naturale in un ambiente chiuso. È criminale ridurre un cane ad un mucchio di ossa che fanno fatica a stare in piedi. Individui del genere devono essere interdetti a vita dal possedere un animale».

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

Email:
stampa@andreazanoni.it

 

 

 

28 Gennaio 2013, Guberti condannato anche in appello


confermata la condanna per l’allevamento Guberti dalla Corte di Appello di Bologna

http://www.geapress.org/brevi/ravenna-confermata-la-condanna-per-lallevamento-guberti/39900

 

 

 

 

Venerdì 19 Ottobre 2012 - APERICENA VEGAN + Presentazione "IL SALTO"

Incontro da non perdere !!!!
Alla libreria Naturista, in via Degli Albari, 2, a Bologna:

Venerdì 21 Sett 2012 - CONFERENZA: VIVISEZIONE, SCIENZA o MENZOGNA?

Venerdì 21 settembre 2012
San Lazzaro di Savena, Bologna

VIVISEZIONE,
SCIENZA O MENZOGNA?

I FATTI DI GREEN HILL HANNO RIPORTATO ALL’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA UNA DOMANDA CRUCIALE SULLA RICERCA SCIENTIFICA: LA VIVISEZIONE PUO’ DEFINIRSI MODELLO SCIENTIFICO O E’ PIUTTOSTO UNA PRATICA INUTILE E CRUDELE?

Interviene il Prof. Bruno Fedi,
già primario anatomo-patologo, autore di oltre 100 lavori scientifici e di testi a carattere divulgativo di ecologia e bioetica, tra i quali L'evoluzione distruttrice (ed. ATRA, 1992) e Uccidere per avere (ed. ATRA, 1994). Esponente di primo piano del pensiero antivivisezionista scientifico.

 

 

 


Sabato 2 Giugno 2012 - SERVIZIO TV BAUBOYS su ITALIA1

 

Dalla pagina
http://www.bauboys.tv/video/pointer-cerca-di-casa

"218 Pointer hanno vissuto per anni in un incubo, quello dell'Allevamento del Vento, dove erano tenuti in condizioni disumane.

Su segnalazione di ANIMAL LIBERATION (Associazione di volontari che si batte per la difesa dei diritti degli animali) l'allevamento lager è stato messo sotto sequestro dal NIRDA del Corpo Forestale dello Stato. 

Nel Rifugio di ANIMAL LIBERATION i 218 pointer hanno potuto finalmente ricominciare a vivere. Grazie agli sforzi dei volontari quasi tutti sono stati affidati; ne restano ancora 25 in attesa di trovare una famiglia tutta per loro."

 

12 Maggio 2011 - FIESTAS e CORRIDE

FIESTAS e CORRIDE
SACRE CRUDELTÀ IN TERRA DI SPAGNA

Clicca l'immagine per scaricare il pdf:

 


27 Aprile 2012 - LO ZOO DI RAVENNA ARRIVA NEI TRIBUNALI

COMUNICATO STAMPA

LO ZOO DI RAVENNA ARRIVA NEI TRIBUNALI

Continua la battaglia contro lo zoo di Ravenna “le Dune del Delta”.
Il TAR dell’Emilia Romagna ha fissato come data per l’udienza il 5 luglio a seguito del ricorso presentato dalle associazioni sottoscritte.

Inoltre, per conto delle stesse, l’Avv. Monaldi ha presentato ricorso in sede civile al Tribunale di Ravenna per chieder l’impedimento all’apertura in base all’Art.700 del Codice Civile, corredato da due relazioni tecniche: una del prof Carlo Consiglio, già docente di zoologia presso la Sapienza di Roma, e l’altra del medico veterinario dott. Massimo Franceschetti Picard di Ravenna.

Il prof. Consiglio ha steso sapiente relazione sulle sofferenze animali imposte in uno stato di detenzione quale è lo zoo fino ad descrivere la sorte degli uccelli volatili resi “non volatili” tramite l’amputazione del metacarpale o il taglio dell’ultima piuma dell’ala, creando comunque una sofferenza psicologica ed etologica permanente, modalità ed effetti che in base al codice penale configurano il reato di maltrattamento di animali.

Il Dott. Picard ha invece sottolineato come si potrebbe creare un rischio epidemico per l’interagire dei volatili autoctoni con animali esotici. Ciò a dimostrare come lo zoo sia un luogo anacronistico e crudele, incompatibile con il “benessere animale”.

Le nostre azioni legali non termineranno fino a quando il progetto e lo zoo saranno definitivamente fermati.

Le Associazioni: Animal Liberation Onlus, Animal Freedom, Collettivo Byzantium Onlus, Cruelty Free, L’Occhio Verde, Ravenna Punto a Capo, gruppo Ravenna Viva.

 

 

CI SIAMO ANCHE NOI !!!

05 Aprile 2012 - CI SIAMO ANCHE NOI !!!!!


I cani che stiamo per presentarvi erano in Sicilia, alcuni abbandonati, altri maltrattati, tutti senza un futuro.
Hanno affrontato un lungo viaggio della speranza insieme ad  Animal Liberation, per arrivare qui, in salvo nel Rifugio Mondonuovo per i cani.
Sono tutti giovani, come vedete nelle foto, di varie taglie e colori e ognuno con la propria personalità: timidi, estroversi, giocosi, riservati e, alcuni, molto affettuosi.
Noi che li conosciamo uno ad uno sappiamo quanto benessere e allegria possono portare a chi li adotta.
Animal Liberation e Lega Nazionale per La Difesa del cane di Bologna collaborano strettamente per mantenerli, ma senza il vostro aiuto non possono farcela.

Per adozioni effettive o a distanza telefonare a Lilia 393 4186697

 

ADOZIONI A DISTANZA

L’adozione a distanza consente di continuare ad accudire i cani in modo amorevole e competente fino a che tutti saranno definitivamente al sicuro presso famiglie.
COME FARE

Chi decide di adottare un cane a distanza dovrà scegliere il cane e comunicarci la scelta fatta:

GLI IMPORTI SONO       
50 euro mensili nel caso di un cane sano
80 euro mensili nel caso di un cane bisognoso di terapie
20 euro mensili come sostegno costante al loro mantenimento

E’ POSSIBILE EFFETTUARE ADOZIONI CONDIVISE RIPARTENDOSENE IL COSTO

I sostenitori e gli adottanti a distanza potranno in qualunque momento venire a visitare il cane ed instaurare un rapporto diretto con lui e ciò sarebbe benefico per il cane e molto gradito a tutti noi.

Nei limiti del tempo vi faremo avere, all’indirizzo di posta che ci fornirete, notizie, aggiornamenti e immagini del “vostro cane”.

Quando il cane trova un adottante, nella sua scheda sarà indicato in modo aggiornato e trasparente.

Nella causale del versamento indicare il nome del cane prescelto.
Il versamento per l’adozione a distanza può essere effettuato tramite  versamento con:
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Bollettino postale sul C/C postale nr. 21 15 44 06
Bonifico da Banca o da Poste Italiane codice:
IBAN IT 34 O 07601 02400 000021154406
Intestato ad
Animal Liberation Antivivisezione onlus
Sede - Bologna
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SALVA UN POINTER DI RAVENNA: ADOTTALO A DISTANZA



SALVA UN POINTER DI RAVENNA:
ADOTTALO A DISTANZA

PERCHE’ L’ADOZIONE A DISTANZA

Noi di Animal Liberation nel dicembre 2008 prendemmo e portammo in salvo 176 cani sequestrati per maltrattamento ad un famoso allevatore che li allevava in condizioni di vita estreme per selezionare i più forti: quasi senza cibo, senza cure, né igiene, né con ripari adeguati.
Erano scheletrici, terrorizzati, malati e perfino ciechi.
Li abbiamo nutriti, curati, coccolati, ridato loro la gioia di vivere.

Avevamo promesso a tutti di dargli una famiglia e a molti siamo riusciti a trovare casa, ma ne restano ancora cinquanta e occorre ancora tempo per trovare loro un’adozione, mentre la nostra associazione sta esaurendo tutte le risorse e presto non riuscirà più a mantenerli.

E’assolutamente importante che tutte le persone disposte a salvare uno di questi cani accogliendolo nella loro casa dopo tanta sofferenza ce lo comunichino in modo da trovarci preparati ed evitare che i pointer finiscano in possesso di allevatori e cacciatori amici di Guberti.

Chi non è nella condizione di poter accogliere fisicamente un cane può comunque dare un contributo determinante alla sua salvezza adottandolo a distanza.

L’adozione a distanza consente ad Animal Liberation di continuare ad accudire i cani in modo amorevole e competente fino a che tutti saranno definitivamente al sicuro presso famiglie. La  mancanza di adesioni agli affidi o alle adozioni a distanza metterebbe in serio pericolo i pointer.

COME e CHI adottare
schede di presentazione dei cani con foto e breve descrizione

< clicca qui >


19 Maggio 2011 - GIUSTIZIA PER I POINTER, UNA SENTENZA ILLUMINATA

GIUSTIZIA PER I POINTER, UNA SENTENZA ILLUMINATA

Il giudice Corrado Schiaretti ha depositato le motivazioni della sentenza emanata il 24 febbraio 2011 di condanna del dott. Giorgio Guberti, allevatore dei pointer.

Le motivazioni sono quelle di una sentenza esemplare e illuminata come si rileva dalla loro lettura

clicca l'immagine per ingrandire:

 

05 Marzo 2011 - I POINTER HANNO VINTO - storica sentenza

SENTENZA STORICA
RICONOSCIUTO IL MALTRATTAMENTO DEI POINTER DELL'ALLEVAMENTO DEL VENTO

Il processo al Guberti si è concluso il 24 febbraio 2011 con la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa), a tre anni di interdizione dall'attività di allevamento , al pagamento di una provvisionale di tremila euro e di circa altrettanto di spese processuali per ciascuna delle tredici associazioni costituite parte civile ed alla confisca di tutti i cani e la loro assegnazione alle persone e associazioni che li hanno tuttora in consegna.

Il pubblico ministero, dott. Barberini ed il giudice Schiaretti del tribunale di Ravenna non si sono lasciati condizionare dalla massiccia campagna di stampa e di pressione condotta dalla potente lobby dei cacciatori e allevatori amici dell'imputato e hanno operato con indipendenza e coraggio; con mente evoluta hanno saputo ben interpretare e applicare la legge sul maltrattamento degli animali.

<continua a leggere>

 

 

Sono due anni che la Lav si fa pubblicità sul caso Guberti,

senza averne particolari meriti: adesso basta.

03 marzo 2011
di LIlia Casali

clicca l'immagine per scricare il pdf:

 

 

 

 

domenica 27 febbraio 2011 - REPLICA di RaPAC ad ENPA su GUBERTI

Di Ravenna Punto a Capo e L'Occhio Verde:

Gentile Locatelli, troviamo gravissima la sua nota sull'esito del processo all'allevamento Guberti. Le sue illazioni su “quanti cani risponderanno all'appello della confisca”, non vanno tanto a colpire Animal Liberation e Cruelty Free che si sono presi in custodia i cani, ma vanno a mettere in dubbio la tutela che ha sempre avuto il Tribunale di Ravenna e il suo operato. I cani sono stati tutti confiscati, ma la tutela è sempre del Tribunale di Ravenna. Questo è gravissimo. Forse la sua affermazione è dettata dall'ignoranza, che poteva esser sanata in qualsiasi momento, documentandosi.

Enpa non è mai stata dall'inizio della vicenda solidale con le associazioni che si sono adoperate per i cani, ma al contrario è sempre stata in opposizione e sposato sempre le teorie degli amici di Guberti e dei suoi avvocati difensori. Contestando tutto alla stessa stregua di chi sosteneva l'allevamento del Guberti. Un'associazione “animalista” che non si è mai vista per dare un aiuto, o semplicemente con la presenza anche solo per verificare lo stato dei cani, mai!

Dov'era ENPA quando faceva freddo, quando c'era da assistere i cani, curarli, cibarli. Impegnati a stampare cappellini e adesivi?

Tutti potevano visitarli, portare aiuti, lo stesso Guberti è stato in visita. Nessuno ha mai impedito nulla, era perfino possibile mandare dei consulenti (da parte del Guberti) per eseguire perizie, cosa della quale non ha mai approfittato.

La parola “FINE” a questo scempio si poteva mettere prima, ma è stato anche grazie alla vostra associazione che l'allevamento ha continuato ad operare in quel modo. Mi dica un po' Locatelli, se li ricorda quei cittadini che telefonavano ad ENPA per fare le segnalazioni su Guberti e chiedevano a voi di intervenire e che si sono sentiti rispondere “non andiamo nemmeno a vedere, a Guberti non possiamo far nulla”?

Per rinfrescarsi la memoria poteva assistere alle udienze Locatelli o leggersi gli atti, quelle persone erano nostri testimoni, e sanno come si è comportata ENPA.

Ringraziamo nuovamente tutti i volontari che hanno vissuto la vicenda, chi ha mantenuto i cani mettendosi le mani in tasca, la tenacia di Lilia Casali e Maurizio Pianazzi, ma soprattutto il Tribunale di Ravenna che non si è mai lasciato influenzare. In questo paese, c'è ancora chi sa applicare le leggi e conosce ancora il valore della GIUSTIZIA e della LEGALITA'.

L'Occhio Verde

Ravenna Punto a Capo

 

 

24 Febbraio 2011 - GUBERTI Condannato

24 Febbraio 2011 - Comunicato Stampa Animal Liberation:

Guberti condannato.

Confiscati tutti i pointer all'allevatore ravennate, condannato a un anno e sei mesi di reclusione e a tre anni di interdizione da attività di allevamento.

Nel dicembre 2008 cani scheletrici, ciechi, con ferite da morso, senza acqua, nel fango, terrorizzati furono sequestrati dal Corpo Forestale di Ravenna.

Oggi si è concluso il processo a carico dell' allevatore, Dott. Giorgio Guberti. In aula erano sfilati numerosi testimoni tra veterinari, consulenti delle parti civili (Dr.ssa Jessica Negrini, Prof.ssa Paola Valsecchi, Dott. Rovesti Gianluca) e della Procura (Dott. Roberto Marchesini), volontari animalisti, cittadini, agenti e dirigenti di Forestale, N.A.S, N.O.E. e tutti avevano riferito di condizioni igieniche spaventose e di un allevamento che in realtà era un ammasso di cani in una discarica, costretti a sbranarsi per competere per il poco cibo e sottoposti a privazioni sensoriali notevoli.

La sentenza di oggi indica che comunque un allevatore deve rispettare dei princìpi e allevare i cani in condizioni che non comportino sofferenze fisiche e psichiche.

La sentenza di oggi rigetta la tesi degli allevatori che discrimina tra cani da lavoro e cani da compagnia, pretendendo che ai primi non sia necessario riconoscere gli stessi standard di benessere riconosciuti ai secondi.

Animal Liberation, l'associazione che il giorno del sequestro prese letteralmente in braccio i cani uno ad uno portandoli in salvo in una pensione appositamente affittata per loro, esulta per l'equità e la civiltà espressa dalla sentenza odierna.

"E' una sentenza storica" dichiara Lilia Casali, presidente di Animal Liberation, "perchè riconosce pari dignità a tutti i cani. E' un precende importante per bloccare tutti gli allevamenti lager presenti in Italia."

Gli animalisti presenti si sono abbracciati con le lacrime agli occhi alla lettura della sentenza che stabilisce la confisca dei cani e la loro assegnazione all' associazione Cruelty Free che li ha in custodia

Le campagne di stampa e le pressioni di allevatori e cacciatori in favore di Guberti non hanno impressionato e condizionato la Procura, il PM Dott. Barberini e il Giudice Schiaretti che hanno dimostrato notevole obiettività e indipendenza di giudizio.

Animali Liberation
393-4186697

 

 

24 Febbraio 2011 - GUBERTI Condannato a un anno e 6 mesi

da Romagna Noi
Notizia del 24/02/2011 - 17:32

Ravenna - Guberti condannato

L'allevatore di Campiano non potrà esercitare per i prossimi tre anni e dovrà pagare le parti in causa.

RAVENNA - Condannato a un anno e 6 mesi, con il divieto di svogere per tre anni l'attività di allevatore. E' arrivata alle 17 la sentenza del processo nei confronti dell'allevatore Giorgio Guberti. Il giudice ha confermato i capi di imputazione a carico dell'82enne. L'allevatore di Campiano dovrà inoltre pagare spese dai 2.500 euro ai 3mila euro per ognuna della parti in causa del processo. Inoltre tutti i cani e i gatti sequestrati negli allevamenti di Osteria e Campiano a fine 2008 verranno confiscati.

 

 

 

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